sabato 21 giugno 2014

 Buchi, scosse e prospettive


Proviamo ad essere un po' meno politically correct.

Allora: qui il metano lo vogliono estrarre, e anche farci il deposito.
Meglio se poi, il business, lo faranno degli “amici”, invece che gente ignota venuta da chissà dove.
E non gliene frega una cippa della cautela, tanto avranno sempre la scusa che una correlazione diretta tra attività di perforazione e attività sismica non è dimostrabile.
E poi... le catastrofi naturali sono un po' come le guerre: alla fine tanti rimangono col culo per terra ma c'è sempre qualcuno che ci guadagna. C'est la vie.
Insomma: il problema del terremoto e delle sue conseguenze non è il loro.
L'unica cosa che possono temere è una ricaduta rispetto ad un eventuale calo dei consensi; e le ultime amministrative hanno dimostrato chiaramente che questo è l'ultimo dei loro problemi.
Quindi andranno avanti, nei loro intenti, dritti come una palla di fucile.
A noi, semplici cittadini, non resta che decidere seriamente cosa voler fare da grandi e, magari, deciderlo in fretta.

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