mercoledì 30 aprile 2014

Errar.....e è umano. Perseverare invece

C'eravamo sbagliati.

Infatti le norme che dovrebbero impostare la ricostruzione di una Bassa “come non è mai stata”, partendo dalla riqualificazione dei centri storici colpiti dal sisma di due anni fa, non le ha presentate Errani, che oltre a non voler parlare più coi cittadini, adesso sembra snobbare anche la stampa, ma l'assessore Peri. (A questo punto Renzie direbbe: Peri chi?)


Purtroppo l'errore si ferma qui.


Le nuove ordinanze, infatti, ripercorrono passo passo quanto avevamo denunciato fin dall'inizio di questo martoriato post-sisma: in qualche modo la ricostruzione avrebbe seguito le vecchie logiche, sarebbero stati favoriti i grandi gruppi presenti sul mercato immobiliare ed avremmo perso una occasione per rivitalizzare il territorio partendo dalle necessità delle piccole e medie aziende che ne costituiscono, anche se non si sa ancora per quanto, l'ossatura.




lunedì 28 aprile 2014

DOMANDARE E' LECITO, RISPONDERE "CORTESIA"...... di Sandro Romagnoli

Oggi Errani racconterà alla stampa le nuove, salvifiche misure appositamente studiate per la ricostruzione dei centri storici dei paesi colpiti dai terremoti di maggio 2012.
Oggi; a solo due anni dal sisma ma ad un mese dalle elezioni.

Quando si dice tempismo...

 Comunque, dato che ci siamo, saremmo grati al Presidente/Commissario se ci spiegasse:

 A) Che ne sarà delle relative ordinanze sulle quali si era lavorato fino ad oggi e delle linee guida partorite non più di un paio d...i mesi fa. Questo non perchè ci fossimo affezionati o fossero particolarmente ben fatte ma perchè, quando parliamo di una ricostruzione che non decolla, ci riferiamo anche a questi continui “stop & go” che generano confusione in terremotati, tecnici privati e addetti agli uffici tecnici comunali e rallentano ulteriormente il già non troppo fluido iter delle pratiche.

 B) Dato che parliamo di ritardi e confusione ci piacerebbe conoscere il destino dei circa 100 milioni “risparmiati” nella gestione ricostruzione del 2013: andranno a sommarsi con quelli disponibili per la gestione 2014 o li abbiamo persi perchè non utilizzati?


 C) Crediamo giusto sia reso pubblico il numero aggiornato dei mude e sfinge presentati, delle prenotazioni, e di quanti, a questo punto, sarebbero rimasti fuori dal contributo.

 E se si pensa di intervenire concretamente in qualche modo o si è deciso di lasciarli al loro destino.


 D) Dato che le banche continuano a fare carta straccia dell'accordo ABI – Regione sulla sospensiva dei mutui per le case inagibili, ci piacerebbe saper cosa pensa Errani: è normale che un accordo da lui siglato non valga un piffero?


 E) Che ne pensa del fatto che quella famosa norma primaria da lui tanto evocata, (quella che, a livello di fiscalità, doveva dare una boccata di ossigeno alla Bassa terremotata e alluvionata) tardi a diventare qualcosa di più concreto che una chiacchiera da bar?
Ecco, questo avremmo chiesto ad Errani se fossimo stati presenti; ma è noto che, quando si tratta di rispondere a delle domande, il Presidente/Commissario non gradisce la presenza contemporanea nostra e della stampa.

mercoledì 16 aprile 2014

Cos'altro deve succedere?

Poniamo questa domanda in maniera pacata e sincera a tutti gli abitanti della bassa, quel territorio martoriato da disastri naturali (più o meno prevedibili) e annichilito dalla politica e dalla burocrazia e che sta lentamente (ma neanche troppo) morendo; e d'altra parte pare che tra i cittadini non vi sia alcun momento d'orgoglio o di sollevazione, dove l'incazzatura rimane dentro i bar e dove quella immensa solidarietà mostrata in questi anni si sia persa.
Nel 2012 abbiamo subito un terremoto, la distruzione è stata palese a tutti ma, come molti dicono, la vera catastrofe è venuta dopo con quel processo chiamato Ricostruzione. un percosrso ad ostacoli dove solo pochi fortunati riescono a rientrare nelle proprie case, dove pochissimi ricostruiscono con criteri che rendano sicure le case, dove tanti hanno abbandonato l'idea di ricostruire e tanti altri hanno serissimi problemi a completare le pratiche. Tutto ciò sembra un controsenso: i soldi dicono esserci, la volontà di rientrare in casa pure ma purtroppo tutto si incaglia nella burocrazia che non è una entità astratta caduta dal cielo (come qualcuno vorrebbe farci credere) ma un sistema di norme che nei fatti ci stanno togliendo un diritto: la nostra casa. eh già perchè questo è un diritto, mettiamocelo bene in testa, dopo aver subito un disastro di quella portata abbiamo il diritto di tornare a fare la nostra vita, di ricostruire i nostri paesi, di avere uno Stato che ci aiuti, che restituisca almeno in parte ciò che dal dopoguerra ad oggi abbiamo dato.

E mentre questi ci negano il futuro hanno pure la faccia tosta di affermare di continuo che tutto va bene, che la ricostruzione è decollata e così via perchè ormai la campagna elettorale la si fa tutti i giorni, perchè prendere i voti equivale a mantenere il potere; quel potere che dovrebbe essere usato a favore dei cittadini tutti e non contro per seguire vincoli di bilancio o chissà quale altro diktat o interesse.

Ma poi a Gennaio di quest'anno è arrivato l'alluvione.. diciamo arrivato perchè sembra che anche in questo caso sia stato un Dio a noi sconosciuto a mandarci quest'ennesima disgrazia. Invece no, ricordiamocelo bene, quel giorno è crollato un argine per la scarsa (o assente) manutenzione ma nessuno si è preso una minima responsabilità. Tutti sono ancora comodamente a sedere sulle loro poltrone tirando fuori la solita litania della solidarietà e del "durante l'emergenza ci siamo comportati bene" come se tutto ciò gli esentasse dagli errori e le negligenze commesse in passato. Sono passati mesi, le persone (ancora una volta) si sono tirati su le maniche e hanno pulito, ricostruito e ricomprato ciò che era stato distrutto ma nel frattempo ancora deve uscire il decreto che determinerà il nostro futuro.. Tre mesi e nulla si è mosso, leggiamo quotidianamente gli appelli alla calma e alla pazienza da parte delle istituzioni, tutti parlano con questo o quell'altro politico ma nulla si muove; e se i presuopposti sono questi nulla di buono ci dobbiamo attendere sul fronte dei rimborsi.

E poi la faccenda del rapporto ICHESE nel quale non vogliamo entrare nel merito (anche perchè non ne abbiamo la competenza) ma che ci racconta diverse verità su come veniamo mal-trattati da chi ci governa. Se non fosse stata una rivista straniera a tirarne fuori i contenuti probabilmente quel rapporto sarebbe ancora in qualche cassetto e il presidente Errani ci dice che ciò è avvenuto per non darci ulteriori preoccupazioni (grazie Errani). ma poi al momento di dire BASTA alle trivellazioni si opta per la sospensione, perchè una porta va tenuta aperta, perchè il principio di precauzione si scontra con gli interessi economici che ci stanno dietro: gli unici interessi a cui nessuno importa sono i nostri..

E allora lo torniamo a chiedere (e vi invitiamo a rispondere) cos'altro deve succedere perchè gli emiliani riscoprano quei valori che hanno permesso di scacciare un esercito forte e ben organizzato come quello nazista?

Altrimenti, ci dispiace dirlo, hanno ragione loro con i loro comizi ed i loro interessi perchè se il popolo subisce in silenzio il potere ovviamente proseguirà sulla sua strada e noi non avremo nessun motivo per lamentarci perchè la responsabilità di tutto ciò che ci sta succedendo intorno è nostra che taciamo, non ci ribelliamo chiusi nei nelle nostre paure..

a voi la scelta!

martedì 15 aprile 2014

Una "tattica attendista"o altro?

Oggi siamo stati contattati dalla filiale di un Istituto di Credito dell'area nord (della quale intenzionalmente non facciamo il nome) per avere informazioni rispetto alla sospensiva delle rate dei mutui sulle case inagibili del cratere.

La cosa, che a prima vista potrebbe sembrare comica, è, in realtà, estremamente grave.
Dimostra, infatti, quanto le Direzioni Centrali di questi Istituti siano lontane, non soltanto fisicamente, dai problemi dei terremotati.
Talmente lontane che, oltre ad ignorare gli evidenti impegni ABI nel merito, non forniscono (intenzionalmente?) alle proprie filiali in zona delle disposizioni atte ad ottemperare ai sopra citati impegni.

Riteniamo questa tattica “attendista” assolutamente deprecabile ed indegna di quel rapporto fiduciario, tanto celebrato, tra un Istituto di Credito ed i propri clienti.


lunedì 14 aprile 2014

Commissione Ichese ma non solo

In questi giorni, nella Bassa, stiam tutti parlando della Commissione Ichese, o meglio, del rapporto da essa stilato, che sembra sia rimasto a stagionare in qualche cassetto in Regione fin quando, domani, non verrà reso pubblico all'assemblea regionale riunita.
Anticipazioni autorevoli dicono, in sostanza, che la commissione se n'è uscita con un responso che non esclude la possibilità che l'attività estrattiva abbia innescato, o perlomeno anticipato, il sisma di due anni fa.
Considerato che il committente non sembra essere proprio “neutrale” già un gran risultato.
Però , a voler ben vedere, non c'è una accusa diretta all'attività estrattiva.
E quindi siamo da capo.
E potremo continuare a discutere sul niente per un altro po'.
Pensiamo invece che la cosa veramente interessante, in tutto questo, sia l'atteggiamento della Regione che, invece di applicare il principio di precauzione e di stoppare definitivamente le attività di perforazione del proprio suolo, sembra propensa a riaprire i giochi delle concessioni, paga della “non sicuramente accertata colpevolezza”.
Per non girare a vuoto dovremo prendere atto che la questione non sono le perforazioni, o gli argini non manutenuti, o la ricostruzione dei privati che non riparte, o l'eccessiva burocrazia, o gli annunci di un sostegno economico ancora mai seguito da azioni concrete.
La questione è se sia lecito che il destino di un territorio venga deciso indipendentemente, o contro, il volere di quelli che lo abitano.
E su questo pensiamo sia giunto il momento di confrontarci.



domenica 13 aprile 2014

Comunicazione e ricostruzione University ol London

Abbiamo incontrato la Dott.sa Serena Tagliacozzo della University College of London " istitute for risk and disaster reduction "  per affrontare assieme le problematiche sul tema “ comunicazione e ricostruzione nel post-sisma), essendo l’argomento oggetto di un importante ricerca accademica  volta ad evidenziare quali tipi di comunicazioni esistono tra cittadini ed amministrazioni, nell’era dei Social, sia nella fase emergenziale che nella ricostruzione successiva ad un evento disastrale quale il terremoto che ha colpito la Bassa 20 e 29 maggio 2012

Abbiamo incontrato Serena durante il suo tour nella Bassa di fine marzo, in un percorso intrapreso per incontrare autorità,  associazioni e cittadini nell’ intera area colpita dal terremoto 2012, in particolare nei comuni di Mirandola, Cavezzo, Concordia e Novi

Il progetto si pone come obbiettivo la costruzione di una  piattaforma comunicativa che, nella  fase di ricostruzione, possa essere uno strumento idoneo a contenere i danni e confusione che nascono durante il percorso di ripristino della normalità  di un  qualsiasi territorio colpito da un evento calamitoso.

https://docs.google.com/forms/d/1pDQhzfQ0AA3eamOSBrdiU1EGapgdF6H7OY2AizHi_-w/viewform

Per maggiori informazioni in merito contattare :  serena.tagliacozzo.13@ucl.ac.uk














venerdì 11 aprile 2014

diritto, ordinanze e burocrazia - la ricostruzione in sofferenza


On line il video del dibattito sul tema del diritto, delle ordinanze della burocrazia durante il convegno del 4 aprile scorso a Concordia s/S " la ricostruzione in sofferenza" - confronto tra  cittadini, sindaci e parlamentari della Bassa



http://youtu.be/Q2S4jI7y_Hc

mercoledì 9 aprile 2014

Fiscalità di vantaggio: ossigeno per la Bassa

Stralcio sulla fiscalità di vantaggio dal convegno del 4 aprile 2014 a Concordia s/S
Il dibattito sul tema della fiscalità di vantaggio durante il convegno che abbiamo organizzato noi di Sisma.12 in cui, per la prima volta, si sono confrontati comitati e Istituzioni sul tema della Ricostruzione in Emilia

fiscalità di vantaggio - la ricostruzione in sofferenza http://www.youtube.com/watch?v=F4xlivjXjrU&sns=tw 






lunedì 7 aprile 2014

SUI MUTUI: CAPIAMOCI

CAPIAMOCI.

Venerdì sera, a Concordia, rispetto al problema della ripartenza dei mutui sulle case inagibili, i parlamentari ci hanno chiesto di segnalare ai sindaci, che segnaleranno in Regione (a Errani?), che segnalerà ad ABI i casi di non rispetto dell'impegno del 20 febbraio da parte delle banche.

E poi?
Questa catena di S.Antonio è pessima sotto diversi punti di vista:

- sul piano realizzativo, per la perdita di tempo necessaria a renderla operativa (siamo già ad Aprile e di rate, ai terremotati, ne sono già state richieste almeno tre)

- sul piano etico, perchè sa tanto di raccomandazione “ad personam” che piacerà a qualcuno ma che contrasta con quei principi di equità e trasparenza tanto sbandierati ma non altrettanto applicati a Bologna. (secondo noi, se hai i requisiti stabiliti e la richiedi, la sospensiva ti deve essere data senza altre storie)

- sul piano dei rapporti Cittadini/Istituzioni, perchè “ 'cca nisciuno è fesso “ e che le cose non stiano funzionando è risaputo. E' da prima della fine dello scorso anno che avevamo posto il problema sul tavolo (e alcuni Sindaci con noi) ed è da febbraio che diciamo che alcune banche fanno orecchie da mercante ma ABI e Regione stan lì, fischiettando, con le mani in tasca.

Comunque, da questa settimana, inizieremo a pubblicare le filiali inadempienti che ci saranno state segnalate dai terremotati.
Ma lo faremo pubblicamente in modo che tutti sappiano e che nessuno possa, anche stavolta, cascare dal pero.


martedì 1 aprile 2014

Locandina 4 aprile



L'incontro del 4 di Aprile parte dalla constatazione che, a due anni di distanza dal sisma, qualcosa nella trasmissione delle notizie non ha funzionato.

La percezione della situazione reale tra “fuori” e “dentro” il cratere è enormemente diversa,  così come tra quelli che hanno inventato le regole di questo processo di ricostruzione e quelli che le subiscono.
Con gli amici della stampa, proveremo a confrontarci e ad interpretare le questioni aperte ( dal sistema ordinanze alla fiscalità, dal disagio sociale alle problematiche economiche) viste seguendo il fil rouge della comunicazione.
Per provare a chiudere il cerchio interverranno anche alcuni parlamentari e amministratori locali.

Il ruolo del "conduttore" sarà affidato ad un giornalista che, oltre a far rispettare i tempi degli interventi, avrà anche il compito di renderli più "pepati" con delle domande (che vorremmo) il più impertinenti possibile. Così come, speriamo, facciano anche i suoi colleghi e i cittadini seduti in platea.

Saperne di più sull'evento che più condizionerà il nostro territorio dal '45 ad oggi potrebbe essere, per tutti, una buona cosa.