lunedì 6 ottobre 2014

Burocrazia: con Bonaccini #sicambiaverso

Bonaccini a Reggiolo: “Il problema principale della Regione Emilia Romagna per l'erogazione dei fondi è la burocrazia e se sarò eletto governatore sarà mio impegno preciso sveltire le pratiche per sbloccare risorse destinate alla ricostruzione.”

A parte la promessa in perfetto stile renziano, che lascia il tempo che trova, in questa dichiarazione possiamo cogliere la vera notizia:

Bonaccini denuncia la cattiva gestione della ricostruzione fatta da Errani, Muzzarelli e dai sindaci della Bassa che l'hanno appoggiato in massa nelle primarie!

Eh sì, perchè la burocrazia della quale parla il candidato del pd non può essere che quella derivante dalle quasi 300 ordinanze emesse dall'ex commissario alla ricostruzione; quella burocrazia che, dopo aver responsabilizzato i tecnici privati della regolarità delle pratiche di ricostruzione, richiede ai tecnici degli uffici comunali una serie di controlli, ricontrolli e controlli dei ricontrolli che fanno sì che una pratica, dopo essere stata accettata dal sistema telematico, passi ancora mesi e mesi (altro che i 60 gg sanciti dal regolamento) prima di trasformarsi nell'agognata “cambiale Errani”.

Noi di sisma.12 sono almeno due anni che denunciamo questo problema ma, ad oggi, c'è sempre stato risposto che “ci vogliono le regole”, come se qualunque alternativa allo stato di cose attuale rappresentasse il far west!.

Comunque ci piacerebbe tanto che Bonaccini facesse meno “il vago” in queste affermazioni ed entrasse nel merito, spiegando ai cittadini che cosa farebbe in concreto per velocizzare le pratiche; così, giusto per capire se effettivamente sa di cosa sta parlando.

E magari potrebbe farlo in un confronto pubblico.

Il Comitato assicura fin da ora la sua partecipazione attiva ad un evento del genere.



Elezioni regionali? No grazie


Quando, a fine agosto, abbiamo annunciato la nostra decisione di presentarci alle elezioni regionali ci siamo in qualche modo sentiti in dovere di spiegare che il modello partecipativo al quale ci ispiriamo e la richiesta di voto (di una delega) conseguente alla nostra presentazione erano solo apparentemente in contraddizione perchè quello che a noi interessava era il percorso da fare come ulteriore momento di aggregazione e, perdonerete se ci citiamo, “.. o il Comitato è un momento di aggregazione o, semplicemente, non è”.

Lo spettacolo al quale siamo stati costretti ad assistere fino ad oggi (dalla vicenda delle primarie alle estromissioni “punitive” ai salti della quaglia di singoli o di interi raggruppamenti ansiosi di riposizionarsi per riuscire ad ottenere un qualche sgabello) ci ha convinto che due anni e mezzo di coerenza non sarebbero bastati per differenziarci nettamente da questo circo, in cui ormai si è definitivamente perso il significato di Politica intesa come governo della res publica, attuato per il bene di tutti i cittadini.



giovedì 25 settembre 2014

abitazioni inagibili, non per le utenze


In realtà credo che questo fenomeno non potrà che peggiorare.
In questa non-ricostruzione è come ci fosse un tacito patto (tra amministrazioni e gestori delle multiutilities, banche e, talvolta, associazioni di categoria) volto sopratutto a non mettere in dubbio che le soluzioni adottate per il post sisma emiliano siano quelle ottimali.
Per cui, per definizione, non possono esistere cose che non funzionano e, di conseguenza, non c'è nulla da dover cambiare in meglio.
Di questo “circo dell'apparenza” hanno fatto, fanno e faranno le spese i cittadini che si trovano, da soli, a confrontarsi con quell'eccesso di burocrazia che SISMA.12 aveva denunciato già all'inizio dello scorso anno ma che è sempre stato contrabbandato come un necessario “impianto di regole”.
E così abbiamo avuto le maxi-bollette elettriche dei map, la vicenda dei mutui sulle case inagibili, le utenze con la maggiorazione “seconda casa” per gli sfollati, i trasferimenti dai map ad altre abitazioni in affitto...
L'unica via d'uscita è in un radicale cambio di mentalità; passare dal cittadino che delega a qualcun altro la soluzione dei propri problemi al cittadino che inizi ad occuparsi in prima persona, insieme ad altri come lui, del proprio destino.


Sandro Romagnoli

Abitazioni inagibili, ma le bollette arrivano puntuali - Cronaca - Gazzetta di Modena



“Che palle ancora il terremoto” ?
Personalmente sono d'accordo.
Basta parlare di terremoto; quello è passato, lasciandosi dietro morti, macerie, paure e disagi.
Ma è passato.
Però parliamo di diritti messi in discussione; parliamo della pianificazione di un territorio e della sua ricostruzione fatte indipendentemente, quando non contro, la volontà degli abitanti di quel territorio.
Parliamo di democrazia e della sempre più ridotta possibilità dei cittadini di essere padroni del proprio futuro.
Parliamo di cose che riguardano tutti, non solo i terremotati e non solo la Bassa; solo che qui, proprio a causa del terremoto, le cose succedono più velocemente ed in modo più evidente.
Poi “che palle il terremoto” può anche semplicemente significare volersi gettare la realtà dietro le spalle.E' legittimo.
Basta ricordarsi che, nascondendo la testa sotto la sabbia, si lasciano comunque scoperte ben altre parti.

Sandro Romagnoli

 



 

giovedì 18 settembre 2014

AVANTI TUTTA CON LA GUERRA TRA POVERI.

Il terremoto non tocca tutti allo stesso modo. Il terremoto è “di classe” perchè colpisce maggiormente le abitazioni più vecchie (salvo rare eccezioni), quelle con una manutenzione meno “puntuale”, quelle dei centri storici date in affitto agli extracomunitari.Insomma: il terremoto colpisce di più i più poveri.

Quelli che non c'hanno da parte quei trenta, quarantamila euro (ma chi vuoi che nella Bassa non li abbia*) per pagarsi di tasca propria la manutenzione di una casa in classe A o “la giunta” a quei lavori che l'ufficio tecnico comunale decide di non accettare a contributo.
Ed è da questa differenza, che non dovrebbe esistere se il 100% del contributo fosse effttivo, che derivano tutti i problemi.
Per fare qualunque valutazione sulla non-ricostruzione bisogna partire da qui; e capire che questa non è una opinione ma lo stato delle cose.
Partiamo dalle cose semplici.
Una volta iniziato il cantiere non è certo l'impresa o il tecnico che tirano tardi. Avranno il saldo delle proprie spettanze solo dopo la fine dei lavori.
Non è il terremotato, che vuole rientrare a casa sua quanto prima. Però continuiamo con la farsa dell'assegnare un tempo limite alla durata dei cantieri.
Basterebbe snellire le pratiche in Comune ed i rimborsi in Banca. Ma, guarda caso l'iter è scandito dalle ordinanze e le ordinanze le han fatte a Bologna.
Poi ci sono i Map.
I Map sono stati noleggiati perchè non c'erano appartamenti da dare ai terremotati (almeno così è stato detto a fine 2012).
E li dentro è stata parcheggiata la gente che non era riuscita a trovarsi una sistemazione autonoma, quelli che non avevano parenti o amici “del posto” cui appoggiarsi.
Quelli meno inseriti nella comunità.
E non stiamo a ricordare le maxibollette, ed i problemi di sopravvivenza all'interno di quelle scatole di ferro e plastica.
Ma una cosa sia chiara: chi è nei Map non percepisce il contributo di autonoma sistemazione.
Ed eccoci al CAS, una delle cose più vergognose di questa gestione.
Il frutto di un patto tra gentiluomini dove uno dei contraenti non s'è dimostrato tale, cambiando più volte (unilateralmente) i termini dell'accordo.
Era stato detto: te la cavi da solo? Non devo occuparmi di te? Ti do un contributo mensile fisso finchè non rientri nella tua abitazione.
Adesso ci accorgiamo che ci stanno mettendo troppo a ricostruire? Mettiamoli in condizione di far presto.
Facciamoli ricostruire (se proprietari della abitazione) o mettiamogli a disposizione degli alloggi di edilizia popolare. Ah, ma non ci sono!
Probabilmente con la cifra spesa per il noleggio dei Map qualcosina avremmo potuto anche costruirla.
Ma è più facile parlare di “fortunati” che percepiscono immotivati stipendi extra da 900 euro.
In una situazione di crisi generale, che nella Bassa morde anche più forte che altrove, fa più audience.

É efficace, ma è un mezzuccio indegno di chi, qui, comanda da più di sessant'anni.

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mercoledì 10 settembre 2014

La bella addormentata di turno

 La Bella Addormentata (CGIL) si è svegliata ed ora evidenzia, seppur timidamente, alcuni dei problemi derivanti dalla gestione del post sisma: tempi lunghissimi per l'esame delle pratiche, tempi biblici per l'erogazione degli stati di avanzamento lavori, scadenza a dicembre dello stato d'emergenza con decadenza dei CAS e delle altre (peraltro poche) agevolazioni concesse ai terremotati.

Verrebbe da chiedersi com'è che quando noi di Sisma.12, oltre un anno e mezzo fa, denunciavamo gli stessi (ed altri) problemi venivamo tacciati di essere soltanto degli “agitatori”; e perché non si è voluto affrontare le cose avendo alle spalle dei margini di tempo sufficienti ma, come al solito, arrivare a parlarne già in affanno.
Forse qualcuno pensava che affrontare la realtà per quella che è, e non per come la si è voluta dipingere in questi due anni e mezzo, avrebbe appannato l'immagine della “Ricostruzione Modello” da portare ad esempio per la nuova Legge Nazionale sulle Calamità?
O, forse, passate le Regionali queste inedite sensibilità verranno semplicemente riposte nell'armadio?
Comunque, pur se non richiesta, ci hanno voluto fornire un'altra dimostrazione di quanto i comitati dei cittadini siano più avanti delle strutture che dovrebbero amministrarli.



http://www.sassuolo2000.it/2014/09/09/cgil-modena-sisma-il-31-dicembre-lemergenza-sara-davvero-finita/

9 set 2014  

Il 31 dicembre 2014 formalmente termina lo stato di emergenza legato al sisma 2012 che ha colpito la Bassa modenese, ma sono diversi i problemi ancora da risolvere.
Vogliamo riportare all’attenzione delle istituzioni preposte e del nuovo Commissario Bertelli sui problemi che affliggono i cittadini nel percorso della ricostruzione. Sicuramente il tema più scottante è quello del tortuoso iter che si deve intraprendere per ricostruire e del tempo che intercorre dalla presentazione della domanda alla operatività dei cantieri.
Ciò è stato causato in primo luogo dalla difficoltà interpretativa e dall’attesa delle ultime ordinanze che di fatto hanno comportato una dilatazione dei tempi di presentazione delle domande.
Un secondo aspetto riguarda i tempi di verifica dei progetti presso gli uffici comunali: sia per la carenza di personale tecnico qualificato e formato, che per la complessità dei controlli richiesti i tempi sono molto distanti da quelli previsti dalle normative (due mesi e due giorni).
Tale problema rischia di aggravarsi in ragione del fatto che, mentre il grosso della presentazione delle domande arriva ora, i contratti dei tecnici assunti ad hoc tramite agenzia dalla Regione scadranno insieme allo stato di emergenza il 31/12.
Terza questione riguarda la lentezza dell’erogazione del contributo, legato allo stato di avanzamento lavori che  spesso comporta la sospensione dei cantieri, il che ci fa dire che occorre un confronto immediato anche col sistema del credito.

Legati alla scadenza dello stato d’emergenza ci sono, poi, altri aspetti di primaria importanza.
Se non verrà prorogato, verranno di fatto sospesi i contributi per l’autonoma sistemazione (CAS) per quei cittadini che, in attesa di ricostruire, hanno provveduto a cercarsi una dimora temporanea, gli stessi cittadini residenti in case inagibili perderanno l’agevolazione dell’esenzione del ticket e tutti i proprietari di case inagibili non avranno più diritto alla sospensione di TASI o IMU.

Molto è stato fatto e tantissimi sono i cittadini che sono rientrati nelle proprie abitazioni, ma certamente è molto consistente il dato di coloro che per le lungaggini dei tempi della ricostruzione sono dipendenti economicamente da questi strumenti.
A titolo esemplificativo citiamo il dato dei CAS (contributi autonoma sistemazione) che riguardano  2.386 nuclei familiari nel distretto Area nord e 1.021 nel distretto Terre d’argine, ridotto rispettivamente al 50% e al 30% rispetto al dato iniziale, ma sicuramente un numero ancora molto significativo.

La scadenza dello stato d’emergenza impatta anche sugli Enti locali e la loro possibilità di derogare il Patto di stabilità per mantenere personale dedicato all’emergenza sisma, oltre che per la loro possibilità di fare investimenti che sono assolutamente necessari per la ripartenza delle comunità colpite.

Un altro discorso infine riguarda i lavoratori dipendenti delle aziende che, essendo esse stesse inagibili, si sono avvalse della sospensione dei contributi previdenziali e che ha comportato la sospensione per circa 18 mesi anche della quota a carico dei lavoratori. Non sappiamo ancora nulla di come verrà gestito il recupero di tali somme (per i lavoratori circa il 10% dell’imponibile mensile) e sul quale vorremmo ottenere una facoltà di rateizzo o di anticipo creditizio.
Insomma tanto è stato fatto ma sarebbe sbagliato non affrontare con sollecitudine questi temi che, di fatto, dimostrano che l’emergenza non è affatto finita.

Per questo motivo la Cgil sollecita l’attivazione urgente di tavoli di confronto sia con le Istituzioni che col nuovo Commissario per la ricostruzione, per trovare soluzione ai tanti problemi ancora aperti che devono trovare una positiva soluzione per completare la ricostruzione post sisma.

(Cgil Modena)


sabato 6 settembre 2014

Nessuna contraddizione #elezioni regionali #Emilia Romagna

Nessuna contraddizione.
SISMA.12, il Comitato che del superamento del concetto di delega ha fatto una delle sue ragioni fondanti, ora si è attivato per presentare una lista alle elezioni Regionali.
A qualcuno sarà sembrata una contraddizione bella e buona, se non addirittura uno squallido adeguamento al “così fan tutti”.
In realtà non è così.
La strada che stiamo tentando è quella di aggregare i cittadini che, attraverso i comitati, si sono impegnati in prima persona per risolvere problematiche riguardanti, in primis, le loro persone ma che riguardano, comunque, anche tutto il contesto. In pratica un primo passo verso la creazione di un rapporto stabile tra i Comitati (un Coordinamento?) per provare, insieme, a maturare una visione complessiva dei singoli problemi e, quindi, fornire una risposta adeguata.
E abbiamo scelto di farlo in un momento in cui i margini di democrazia, nel nostro Paese, si stanno ulteriormente restringendo (vedi la trasformazione di Senato e Province in organismi di secondo livello, cioè non più eletti direttamente dai cittadini).
Quindi la nostra presentazione è soprattutto un tentativo di coinvolgere la cittadinanza a riappropriarsi della propria capacità decisionale attraverso la partecipazione attiva, e non tramite la semplice delega a un partito.
È pur vero che, alla fine, dovremo presentare dei candidati e chiedere dei voti; ma se il punto d'arrivo può sembrare simile il percorso è profondamente diverso.
Ed è il percorso che fa la differenza.
E su questo si basa la nostra scommessa.

Di Sandro Romagnoli


lunedì 1 settembre 2014

"SBLOCCA TRIVELLE"

Quale è il filo rosso che unisce tutti i Comitati popolari nella nostra regione? L'insensibilità e la lontananza degli apparati politici dalle esigenze e dalle volontà dei cittadini. In questi anni abbiamo visto nascere comitati che si battevano per affermare principi elementari, dai terremotati alla sicurezza idrogeologica, dall'acqua pubblica agli inceneritori, dalla cispadana alle cave sull'appennino. Sempre i cittadini in primo piano a difendere la propria vita e la propria terra dalle logiche del massimo profitto. Vogliamo essere “padroni” a casa nostra, non siamo più disponibili a delegare i nostri diritti ad una democrazia fatta di partiti autoreferenziali
Ecco perché è indispensabile che i comitati si dotino di uno strumento di rappresentanza Nazionale e non solo locale.
Il decreto Sblocca-Italia aspira anche a essere un decreto Sblocca-Trivelle: come rivelato ieri da La Stampa, toglie alle Regioni il potere di veto sulla ricerca e sulla trivellazione di pozzi di petrolio e di metano. La Strategia energetica nazionale (Sen) vuole più che raddoppiare entro il 2020 l’estrazione di idrocarburi in Italia, fino a 24 milioni di barili equivalente all’anno (l’unità di misura che omogeneizza petrolio e gas naturale). Si ipotizzano «investimenti per 15 miliardi di euro, 25 mila nuovi posti di lavoro e un risparmio sulla fattura energetica nazionale di 5 miliardi all’anno». Inoltre è atteso un miliardo di euro extra di introiti fiscali annui.

Aureliano Buendia




domenica 31 agosto 2014

Il senso della presentazione di SISMA.12 alle Regionali

Di Sandro Romagnoli

Certamente, il senso della presentazione di SISMA.12 alle prossime elezioni regionali può essere sintetizzato in queste due frasi.
...“Presentare una lista al solo scopo di avere un rappresentante in regione non ha nessun senso politico per un comitato popolare che individua nella delega il limite di qualsiasi progetto”...
...“La lista deve essere intesa come percorso aggregativo e non come fine; dovremo riuscire a tramutare il momento elettorale in momento di costruzione e di unione delle varie istanze presenti sul territorio che rivendicano il sacrosanto diritto all'autodeterminazione e alla difesa dei diritti delle popolazioni”...

Ed in un momento in cui nel Paese viene negata non solo la capacità decisionale di intere comunità ma, addirittura, il concetto di rappresentanza (vedi riforma del Senato e delle Province) abbiamo deciso che quello delle Elezioni potesse essere un terreno di confronto.
Una volta compreso questo è più facile capire il perchè di questo passo; o il Comitato è un momento di aggregazione o, semplicemente, non è.

Non si pensi, però, che il fatto che noi non ci si accoltelli per un posto di consigliere regionale (come è d'uso nei partiti) significhi che prenderemo questo impegno sotto gamba; tutt'altro.
Ed il fatto che, mentre ai piani alti della politica regionale si parli di candidature alle primarie o si compongano improponibili raccogliticci, noi siamo stati i primi a discutere le linee guida del programma, che l'assemblea abbia approvato i criteri di candidabilità e stiamo approntando le basi organizzative la dovrebbe dire lunga sulle nostre intenzioni

Vogliamo essere noi a decidere sulle nostre case e sulle nostre terre.


Dunque la prima assemblea di SISMA.12 riguardante la possibilità del comitato di presentarsi alle elezioni regionali si è espressa a favore di tale possibilità. Per Sisma.12 le elezioni regionali hanno un senso solo se, intorno al progetto elettorale, si crea un ampio fronte di comitati e cittadini attivi nella società civile emiliana. Fronte di persone che per anni hanno subito l'incapacità dei partitini e partitoni di sinistra di leggere lo sviluppo della società come sviluppo della qualità della vita. Presentare una lista al solo scopo di avere un rappresentante in regione non ha nessun senso politico per un comitato popolare che individua nella delega il limite di qualsiasi progetto. La lista deve essere solo un percorso aggregativo e non il fine, se riusciamo a tramutare il momento elettorale come momento di costruzione e di unione delle varie istanze presenti sul territorio che rivendicano il sacrosanto diritto all'autodeterminazione e alla difesa dei diritti delle popolazioni. Questo è il filo rosso che unisce i comitati; comitati nati perchè il vecchio metodo della rappresentanza (partiti ed associazione) è diventato obsoleto, autoreferenziale ed autoritario; un metodo che esclude i cittadini dalla partecipazione ma che li trasforma in tanti sudditi.
Vogliamo essere noi a decidere sulle nostre case e sulle nostre terre.



sabato 30 agosto 2014

È tempo di fare

A questo punto siamo alla fase in cui dovremo approntare dei gruppi di lavoro che seguiranno l'organizzazione della campagna elettorale (wow!)
Bene. Avete presente l'ultima domanda del sondaggio?
Quella che chiedeva una eventuale disponibilità di una piccola parte del vostro tempo libero per darci una mano?
Si son detti disponibili circa la metà di quanti hanno risposto al sondaggio.Vi aspettiamo tutti 327!


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venerdì 29 agosto 2014

Tocca pedalare.... Insieme!

Ieri sera l'assemblea dei cittadini, nell'Auditorium di Medolla pieno a metà, ha votato per la presentazione di SISMA.12 alle prossime Elezioni Regionali.
Il dibattito ha mostrato una ampia convergenza sulle finalità di questo passo e, anche, qualche giustificato timore sulle possibili conseguenze per nel caso dell'eventuale ottenimento di un risultato poco brillante.
Sono state discusse le linee generali del programma che verrà implementato tenendo conto delle proposte emerse e vagliando quelle che dovessero emergere in questi giorni.I criteri di ammissibilità per i candidati sono stati approvati e sono già operativi per cui, se qualcuno volesse proporre la propria candidatura, può inviare già ora un proprio curriculum alla mail



E' stato anche deciso un nuovo incontro per giovedì 4 settembre, location da definire.

Abbiamo dato il via ad un percorso piuttosto complicato e con dei tempi di realizzazione strettissimi,
per cui, più che “stay tuned!”, potremmo dire a quanti hanno incoraggiato e richiesto questo passo:

abbiamo voluto la bicicletta, ora c'è da pedalare. Tutti insieme.
 

giovedì 28 agosto 2014

Programma elettorale: pronta una prima bozza

Pronta la bozza di quello che potrebbe essere il nostro programma. Necessario premettere che è un programma volutamente scarno ed essenziale, che tiene conto di alcuni punti fondamentali ma che andrà arricchito col contributo dei cittadini tutti. Quello che vorremmo garantire è la massima attenzione nel ricercare l'ottenimento degli obbiettivi che andremo a prefissare oltre che  contrastare le politiche che andranno in senso contrario ai medesimi. 

Partecipazione: colmare il divario tra istituzioni e cittadini con una partecipazione diretta alle scelte delle politiche territoriali. Politica partecipata dal basso, non ascolto ma dialogo con le diverse forme organizzative presenti sul territorio

Territorio 
- salute e benessere dei cittadini in primo piano: monitoraggio e prevenzione da inquinamento aria, acqua e terreno
- salvaguardia del territorio dal punto di vista orografico ed idrografico
- massima attenzione e messa in sicurezza delle criticità del territorio appenninico della Regione e salvaguardia dei corsi d'acqua e dei loro argini)
- rischio idrogeologico: rafforzamento e ammodernamento delle politiche ordinarie di manutenzione (partecipazione diretta degli agricoltori nella manutenzione ordinaria degli argini, come peraltro era già in passato)
- fermare il consumo indiscriminato del suolo (e del sottosuolo) , no all'ulteriore cementificazione e politiche a impatto zero
- no definitivo al maxi deposito gas, revisione del piano sulle discariche, depositi e termovalorizzatori / inceneritori.
- stop alle grandi opere (vedi cispadana) inutili e finanziamento in infrastrutture meno invasive e più funzionali all'economia del territorio stesso.
Ricostruzione
- revisione dell'impianto delle ordinanze sul terremoto nell'ottica di una ricostruzione che rispetti la premessa (promessa) del contributo del 100% dei danni subiti e che elimini la burocrazia inutile velocizzando il ritorno alla normalità
- incentivazione di nuove formule costruttive che favoriscano l'utilizzo di materiali a km 0
- trasparenza assoluta negli appalti (pubblici) quale misura cautelare contro le infiltrazioni mafiose
Fiscalità e sostegno alla economia

Fiscalità di vantaggio, intesa come individuazione di interventi diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione delle aree sottoutilizzate della Regione Emilia Romagna e la solidarietà sociale, nell'intento di rimuovere gli squilibri economici e sociali e di favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona.
Alcuni esempi:

A ) moratoria dei versamenti fiscali e contributivi per gli anni 2012-2013 e il successivo pagamento rateizzato in 10 anni (o in subordine una sanatoria per gli omessi versamenti fiscali e contributivi);
B ) non selezionabilità degli errori formali commessi nel periodo 20 maggio – 31 dicembre 2012;
C ) aliquote IVA agevolate non solo per privati ma anche per imprese/professionisti aventi sedi nelle aree sottoutilizzate. Chiediamo la non applicabilità dell'IVA per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi svolti a favore dei soggetti colpiti da eventi calamitosi di vario genere e natura;
D ) sospensione delle azioni esecutive di Equitalia per il biennio 2013-2014;
E ) inapplicabilità degli studi di settore per gli anni 2012-2018;
F ) revisione delle rendite catastali per tutti gli immobili al fine di ridurre i valori IMU in ragione del deprezzamento subito per effetto degli eventi calamitosi di vario genere e natura;
G ) esonero dall’IMU anche per le inagibilità classificate “F”;
- Revisione dei tempi di rimborso dei mutui contratti con rate adeguate all'effettiva capacità di rimborso del soggetto residente nelle aree sottoutilizzate. Introduzione di adeguate misure di finanziamento alle imprese, svincolate dal merito creditizio, affinché possano recuperare nel tempo la piena capacità produttiva, con utilizzo di garanzie pubbliche.
- Proroga per i soggetti residenti nelle aree sottoutilizzate delle disposizioni previste dal D.L. 83/2012 come convertito dalla Legge n. 134/2012 almeno fino al 31/12/2017 (detrazione 50% per la ristrutturazione edilizia).
- Estensione delle agevolazioni previste all’art.11 comma 4 del D.L. n.74/2012 convertito nella Legge 213/2012 alle somme erogate a titolo di anticipazione sul T.f.r. (applicare alle anticipazioni sul T.f.r. l’aliquota ridotta del 15% in luogo di quella ordinaria del 23% circa).
- Vista la vocazione agricola della Regione, difesa patrimonio rurale, incentivi al ripristino delle colture tradizionali (canapa) all'insegna di produzioni eco-sostenibili per una maggiore competitività regionale e per lo sviluppo di nuova occupazione. diversificazione e multifunzionalitá delle colture
Inoltre: 
- mantenimento dei livelli del welfare e sanità
- politiche di contrasto al gioco d'azzardo (limitazione della diffusione delle macchine mangiasoldi nei bar e luoghi pubblici a tutela di famiglie e soggetti deboli ( rientra nelle politiche sociali a supporto delle persone meno abbienti)
- budget commisurati all'effettiva necessità con l'identificazione di tempi certi ( oltreche rapidi) di utilizzo fondi

suggerimenti e spunti di riflessione sono i benvenuti, fermo restando che ogni decisione è rimandata all'esito dell'assemblea di stasera sera a Medolla.....
stay tuned 

martedì 26 agosto 2014

Regionali... Si o no?


A seguito del successo del sondaggio fatto su FB, e delle risposte date dai cittadini che hanno partecipato allo stesso, ci sembra obbligatorio

DISCUTERE INSIEME

della eventuale partecipazione del Comitato SISMA.12 alle prossime Elezioni Regionali

DECIDERE
SE
(sì o no)

PERCHE’
(il programma)

COME
(le modalità di presentazione)
CHI

(i criteri generali per la candidabilità)

Per cui ci incontriamo
Giovedi 28 agosto - ore 20,00
per una
ASSEMBLEA PUBBLICA
AUDITORIUM di MEDOLLA
Via Genova, 10

Criteri di eleggibilitá

Criteri di candidabilità (pena esclusione)

(bozza*)

Oltre, ovviamente, a recepire in toto le normative riportate nel testo unico in materia di incandidabilità (D.Lgs.235/2012) e a rispettare rigorosamente i criteri di parità di genere i candidati della lista SISMA.12 dovranno:
- essere attivisti riconosciuti sul territorio rispetto a tematiche centrali nel programma della lista;
- non avere procedimenti penali in corso o aver subito condanne (eccetto eventuali procedimenti penali legati alla partecipazione di manifestazioni e presidi, fatto salvo atti di vandalismo)
- non aver già svolto due mandati politici, anche non integralmente;
- non aver avuto incarichi di nomina politica a qualunque livello, nelle ultime due tornate elettorali;
i candidati dovranno, inoltre, impegnarsi in forma scritta e legalmente valida a:
- evitare situazioni di conflitto di interessi personale che dovesse verificarsi successivamente alla eventuale elezione al Consiglio regionale;
- versare alle casse del Comitato un terzo dell'eventuale stipendio netto percepito come Consigliere Regionale. (questo, oltre che per una forma di autofinanziamento, anche per ridurre concretamente il divario tra la retribuzione percepita dai politici e quella del cittadino medio. Divario sicuramente tra le cause dello scollamento tra la classe politica attuale e la vita reale).

(*documento passibile di modifiche derivanti da discussione e votazione in assemblea)

REGIONALI……. PERCHE’ SI


SI, se la partecipazione è considerata un contributo alle decisioni riguardanti la nostra vita all’interno di una comunità,  intesa soprattutto come impegno e volontà decisionale nel modificare ciò che non funziona per la collettività, partendo dal presupposto che essere cittadini significa prendere parte attivamente all’azione civica nelle sue molteplici forme, al fine di tutelare i diritti, curare i beni comuni e sostenere i soggetti e le situazioni in difficoltà.
Il comitato Sisma.12 per me rappresenta un esempio di democrazia dal basso, dove semplici cittadini, attraverso le assemblee,  condividono momenti di aggregazione e incontri informali nell’ottica di una finalità condivisa….  la  Ricostruzione post-terremoto intesa come un diritto di tutti, finalizzata a far si che nessuno venisse escluso dal processo di ricostruzione. E che il medesimo fosse equo…. La scelta di organizzarsi in un comitato per permettere ai cittadini di esprimere opinioni, idee e desideri….. esprimere, non solo ascoltare….. Una partecipazione attiva, non più delega su carta bianca attraverso un voto. Personalmente non mi sento più  rappresentata dalla classe politica attuale (indipendentemente dal partito o schieramento che sia). Troppo “casta”, troppo “intrighi di palazzo”, troppo “poteri forti” troppo “ipocrisia” e troppo “beghe da mezza strada” …. I diritti, quegli stessi diritti così duramente conquistati negli anni passati, buttati a mare come “spazzatura”…..
Le esternazioni sui social sono insufficiente a tacitare la mia coscienza, a smorzare la rabbia e la delusione. La mia partecipazione e il mio impegno nel rispetto di un concetto di etica e morale in attesa che la politica si riappropri di quei valori veri che fanno della politica stessa una missione (più che un mestiere). 
Lidia Corradini



martedì 19 agosto 2014

La partecipazione è questione di scelte

Dunque:
fermo restando che il sondaggio su fb ci ha chiarito ( ?) perchè dovremmo presentarci alle prossime elezioni regionali, prima della fine del mese di Agosto faremo l'assemblea che deciderà ufficialmente se, e in che modo, farlo.
Una partecipazione tutt'altro che scontata perchè, nel caso dovessimo decidere per un sì, dovremo raccogliere le firme (e non sono poche) nelle province in cui ci presenteremo.
A prescindere da come andrà credo però che l'ipotesi di partecipazione di SISMA.12 sia un segnale importante perchè, in una situazione politica generale in cui gli spazi di democrazia per i cittadini sono sempre più ridotti (vedi la trasformazione di Provincia e Senato in organismi di secondo livello e la proposta di rendere meno agevole il ricorso ai referendum popolari, il cui esito, se non “gradito”, è sempre stato regolarmente disatteso) prova a rompere lo schema secondo il quale i cittadini stessi sono esclusi dal partecipare ai processi decisionali ma possono solamente delegarli ai partiti ed alla loro "nomenklatura" o al massimo, se insoddisfatti, rifugiarsi in uno sterile astensionismo.


Di Sandro Romagnoli 
Portavoce 

lunedì 11 agosto 2014

Regionali si?

Dati definitivi del sondaggio:
il 92% dei cittadini che hanno risposto al sondaggio andrà a votare alle prossime elezioni regionali ma solo il 77% si sente rappresentato dai partiti che oggi siedono all'Assemblea Regionale a Bologna.
Per l'83% i Comitati dovrebbero provare a modificare questo sistema politico che non rappresenta i cittadini e per l'82% SISMA.12 deve presentarsi alle prossime elezioni regionali.
Il 34% vorrebbe ci presentassimo da soli da soli, mentre per il 42% ci raccomanda di entrare in una alleanza (solo con altri comitati 39%; con chiunque condivida il nostro programma 61%).
Continua a far difetto la disponibilità a darci una mano nel tempo libero (solo il 53%) ma se anche solo la metà di quanti si son dichiarati disposti lo fosse poi veramente potremmo ritenerci soddisfatti.
A breve indicheremo giorno e luogo per l'assemblea.

giovedì 31 luglio 2014

IL MIRACOLO EMILIA

A due anni di distanza dal sisma di maggio 2012 (quelli della protezione civile dicono che i primi mesi non valgono) quando dobbiamo raccontare dell'industria della Bassa che si è risollevata e gli amministratori regionali vengono a fare un giro da queste parti, sentiamo ancora parlare di Bellco e Menù.

A noi, ovviamente, fa piacere che queste aziende abbiano avuto la capacità e la forza di risollevarsi anche se, come nel caso della Bellco, sembra che abbiano dovuto farlo coi propri mezzi.

Ma la notizia è un'altra.

In questa circostanza son stati diffusi i dati relativi a SFINGE e ci viene detto che:
Ad oggi sono state evase 315 pratiche e liquidati 108 milioni di euro.
(una media di 340mila euro a pratica: robetta)

Sono “in macchina” 1230 pratiche per un totale di 1 miliardo 200mila euro

(una media di 800mila euro a pratica)
e sappiamo che “essere in macchina” significa essere in un qualunque punto del tortuoso percorso della ricostruzione, non necessariamente alla fine.

Non abbiamo poi i dati di quante pratiche, e quante aziende, manchino ancora all'appello.

Questo dopo due anni (meno i primi mesi che, come dice la protezione civile, non contano).

Viene da chiederci: questo sarebbe il miracolo o, continuando di questo passo, è di un miracolo che abbiamo bisogno?



lunedì 28 luglio 2014

Strani binomi: Contributo Por-Fesr e tassazione.

In merito alla tassazione del contributo POR - FESR per la delocalizzazione delle imprese seguito Sisma 2012.

Siamo al paradosso assoluto. La Regione si sostituisce al MEF e dà indicazioni fiscali: "con riferimento alla tassazione dei contributi POR FESR 2007-2013 (bando DGR 1064/2012) di cui alla richiesta sotto riportata, si precisa che il contributo in questione concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e imposta regionale attività produttive secondo quanto previsto dall’art. 88, comma 3, letta b) del DPR 917/86, come sopravvenienza attiva e quindi provento straordinario. Ad esso non può applicarsi il comma 8 dell'art. 11 del DL 76/2013 che ha modificato l'art. 6-novies del DL 43/2013 circa la detassazione dei contributi ed indennizzi per eventi sismici, in quanto non siamo in presenza di un rimborso (indennizzo, risarcimento) per danni alle imprese connessi agli eventi sismici. Infatti, il contributo in questione non si configura in una quantificazione del danno attraverso perizia giurata ma è finalizzato al mantenimento del livello di competitività del sistema economico delle aree colpite dal sisma, favorendo la rivitalizzazione delle attività economiche e dei servizi nell’area, come specificato dal relativo bando di cui alla DGR 1064/2012.
Ma la legge non dice questo. Dice che per i soggetti aventi sede nel cratere sismico che abbiano riportato danni certificati da perizia giurata, i contributi, gli indennizzi e i risarcimenti, connessi agli eventi sismici, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell'imposta regionale sulle attività produttive.

In ogni caso, se esistono dubbi, l'interlocutore non è certo la Regione ma la Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate a cui presentare regolare istanza di interpello.
 


In ogni caso, se esistono dubbi, l'interlocutore non è certo la Regione ma la Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate a cui presentare regolare istanza di interpello.
 
 E ancora

Sempre in merito alla tassazione del contributo POR FESR per la delocalizzazione imprese seguito sisma 2012. Due considerazioni:
1) la Regione dice che è un provento straordinario. Chi conosce le regole Irap sa che questa imposta non si applica ai proventi straordinari.
2) ragionando per assurdo se per gli stessi costi di delocalizzazione un'impresa avesse presentato solo Sfinge senza richiedere il contributo POR FESR non vi sarebbe stata nessuna tassazione. Il che è contrario ad ogni principio di equità fiscale.
 
IN CONCLUSIONE:

Poiché il discorso della tassazione dei contributi per la delocalizzazione Post-Sisma ci sta particolarmente a cuore, la ns Elena Busi ha coinvolto il collega Alessandro Bergonzini nella lettura dell'articolo 11 comma 8 della legge 99 del 09/08/2013 per avere un confronto. Il risultato dell'esame congiunto vede entrambi i tecnici praticamente concordi.  A seguire riportiamo la disamina, che per conoscenza è stata inoltrata da Elena anche ad altri autorevoli dottori commercialisti.

Ai fini della detassazione dei "contributi, indennizzi e risarcimenti, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione", l'art. 6-novies richiede che:
1) i beneficiari abbiano subito danni;
2) tali danni siano verificati con perizia giurata;
3) i contributi, indennizzi e risarcimenti di qualsiasi natura, siano connessi agli eventi sismici;
4) non vi siano sovra-compensazioni dei danni (verifica demandata ai Commissari straordinari)

Nel preambolo della delibera della Giunta Regionale del 19/11/2012 n° 1723-12 (allegata) a pag. 3 si legge:

"Dato atto che il Comitato di Sorveglianza del POR FESR ha approvato, a seguito del sisma che ha colpito quattro province particolarmente importanti per l’economia della regione, ovvero Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, nella seduta del 19 giugno 2012,una integrazione del POR FESR 2007-2013 che riguarda, fra gli altri, l’introduzione di un nuovo obiettivo operativo IV.3 denominato "Mantenere il livello di attrattività delle aree colpite dal sisma attraverso la rivitalizzazione delle attività economiche e dei servizi” e di due nuove attività nell’asse 4, finalizzate a mantenere il livello di competitività del sistema economico delle aree colpite dal sisma, sostenendo la ripresa del tessuto imprenditoriale, il recupero della qualità della vita e la riqualificazione/rivitalizzazione del territorio;"

E' dunque chiaro che il bando è stato integrato con un nuovo obiettivo teso a dare un sostegno economico alle attività presenti nel territorio colpito dal sisma e che quindi vi è la connessione agli eventi sismici. E' altresì chiaro che si tratta di "contributi" (cfr. allegata scheda sintetica del bando: "L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale..."). E' pertanto verificata la condizione di cui al precedente punto 3.
Se sono verificate anche le condizioni 1 e 2 (posto che la 4 è di competenza del Commissario e non risulta si sia verificata), il beneficiario del contributo a mio parere ha diritto alla detassazione.
Qui però si innesta la risposta della Regione che nega tale beneficio affermando "non siamo in presenza di un rimborso (indennizzo, risarcimento) per danni alle imprese", ma mi sembra che tale motivazione sia frutto di un'interpretazione errata, perché la norma non richiede che il contributo ristori un danno, bensì che il danno esista e sia verificato con perizia giurata. La norma infatti non correla il contributo al danno, ma all'evento sismico (i contributi, gli indennizzi e i risarcimenti, connessi agli eventi sismici,"). Il danno, a mio parere, è solo il presupposto. Se c'è il danno, allora il contributo "di qualsiasi natura", quindi anche quello relativo ad una delocalizzazione temporanea o definitiva (com'è nel bando di cui trattasi), purché connesso all'evento sismico, è detassato.

Forse le aziende interessate dovrebbero valutare attentamente la questione assieme ai propri consulenti, partendo dal presupposto che ci sarebbero tutti gli elementi per detassare i contributi POR FESR relativi alla delocalizzazione Post-Sisma nonché di difesa da una eventuale azione fiscale di accertamento.

In ogni caso, se esistono dubbi, l'interlocutore non è certo la Regione ma la Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate a cui presentare regolare istanza di interpello.
 
 E ancora

Sempre in merito alla tassazione del contributo POR FESR per la delocalizzazione imprese seguito sisma 2012. Due considerazioni:
1) la Regione dice che è un provento straordinario. Chi conosce le regole Irap sa che questa imposta non si applica ai proventi straordinari.
2) ragionando per assurdo se per gli stessi costi di delocalizzazione un'impresa avesse presentato solo Sfinge senza richiedere il contributo POR FESR non vi sarebbe stata nessuna tassazione. Il che è contrario ad ogni principio di equità fiscale.
 
IN CONCLUSIONE:

Poiché il discorso della tassazione dei contributi per la delocalizzazione Post-Sisma ci sta particolarmente a cuore, la ns Elena Busi ha coinvolto il collega Alessandro Bergonzini nella lettura dell'articolo 11 comma 8 della legge 99 del 09/08/2013 per avere un confronto. Il risultato dell'esame congiunto vede entrambi i tecnici praticamente concordi.  A seguire riportiamo la disamina, che per conoscenza è stata inoltrata da Elena anche ad altri autorevoli dottori commercialisti.

Ai fini della detassazione dei "contributi, indennizzi e risarcimenti, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione", l'art. 6-novies richiede che:
1) i beneficiari abbiano subito danni;
2) tali danni siano verificati con perizia giurata;
3) i contributi, indennizzi e risarcimenti di qualsiasi natura, siano connessi agli eventi sismici;
4) non vi siano sovra-compensazioni dei danni (verifica demandata ai Commissari straordinari)

Nel preambolo della delibera della Giunta Regionale del 19/11/2012 n° 1723-12 (allegata) a pag. 3 si legge:

"Dato atto che il Comitato di Sorveglianza del POR FESR ha approvato, a seguito del sisma che ha colpito quattro province particolarmente importanti per l’economia della regione, ovvero Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, nella seduta del 19 giugno 2012,una integrazione del POR FESR 2007-2013 che riguarda, fra gli altri, l’introduzione di un nuovo obiettivo operativo IV.3 denominato "Mantenere il livello di attrattività delle aree colpite dal sisma attraverso la rivitalizzazione delle attività economiche e dei servizi” e di due nuove attività nell’asse 4, finalizzate a mantenere il livello di competitività del sistema economico delle aree colpite dal sisma, sostenendo la ripresa del tessuto imprenditoriale, il recupero della qualità della vita e la riqualificazione/rivitalizzazione del territorio;"

E' dunque chiaro che il bando è stato integrato con un nuovo obiettivo teso a dare un sostegno economico alle attività presenti nel territorio colpito dal sisma e che quindi vi è la connessione agli eventi sismici. E' altresì chiaro che si tratta di "contributi" (cfr. allegata scheda sintetica del bando: "L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale..."). E' pertanto verificata la condizione di cui al precedente punto 3.
Se sono verificate anche le condizioni 1 e 2 (posto che la 4 è di competenza del Commissario e non risulta si sia verificata), il beneficiario del contributo a mio parere ha diritto alla detassazione.
Qui però si innesta la risposta della Regione che nega tale beneficio affermando "non siamo in presenza di un rimborso (indennizzo, risarcimento) per danni alle imprese", ma mi sembra che tale motivazione sia frutto di un'interpretazione errata, perché la norma non richiede che il contributo ristori un danno, bensì che il danno esista e sia verificato con perizia giurata. La norma infatti non correla il contributo al danno, ma all'evento sismico (i contributi, gli indennizzi e i risarcimenti, connessi agli eventi sismici,"). Il danno, a mio parere, è solo il presupposto. Se c'è il danno, allora il contributo "di qualsiasi natura", quindi anche quello relativo ad una delocalizzazione temporanea o definitiva (com'è nel bando di cui trattasi), purché connesso all'evento sismico, è detassato.

Forse le aziende interessate dovrebbero valutare attentamente la questione assieme ai propri consulenti, partendo dal presupposto che ci sarebbero tutti gli elementi per detassare i contributi POR FESR relativi alla delocalizzazione Post-Sisma nonché di difesa da una eventuale azione fiscale di accertamento.

lunedì 21 luglio 2014

APPUNTO.....quasi


Ieri una donna, presumibilmente terremotata, si è inserita in una conversazione del gruppo esclusivamente per dire: non voglio più sentir parlare di terremoto.

È proprio questo che vogliono i “ Maquantosiamostatibravi!”: che la stanchezza ceda il posto alla rassegnazione ed alla rimozione.
Ma non è nascondendo la testa sotto la sabbia che torneremo prima nelle nostre case o che la situazione tornerà alla normalità. Non certamente subendo, per timore, le piccole o grandi angherie di funzionari apparentemente tesi ad ostacolare i terremotati e che, quando provi a parlarci, mostrano d'essere anch'essi vittime della stessa paura e rassegnazione.
Dopo due anni è una situazione difficile da sostenere (ma pensiamo a come staranno, dopo cinque anni, gli Aquilani) perché chi è in malafede sminuisce la nostra situazione di disagio e quelli in buona fede fan comunque fatica a comprenderla.
Insomma: è uno di quei momenti in cui

“... comunque ti muovi, qualcuno ti ammazza la speranza. Comunque ti giri, vedi pressoché ovunque un livello minimo di morale e coscienza.  Verrebbe quasi voglia di mollare tutto.  Di lasciargli campo aperto.
Di rinunciare al sano indignarsi, al resistere, al libero pensare.  Verrebbe quasi voglia.

Appunto: quasi! “  ……. fossi in loro non ci conterei troppo.



Link: www.andreascanzi.it/?p=2211

Quello di cui sopra è un frammento a chiusura di un pezzo di Andrea Scanzi (Fatto Quotidiano) sulla situazione politica attuale; ma perché sforzarsi a dire in modo diverso una cosa che già funziona?







 

Online il sondaggio "regionali si o no"

 Come avevamo anticipato, il sondaggio per richiedere il vostro parere su una eventuale presentazione del Comitato SISMA.12 alle prossime Regionali è on line.


Questo il link per entrare nella pagina ed iniziare a rispondere alle domande.

 https://it.surveymonkey.com/s/39FZWZZ

Rispondere alle domande richiederà solo un paio minuti e, come vedrete, sarà possibile compilarlo una sola volta.  Il sondaggio è in forma strettamente anonima ed neppure noi, che analizzeremo i dati, avremo idea dell'identità di chi risponderà alle domande.


Il sondaggio sarà attivo fino al giorno, dopodiché inizierà l'analisi delle risposte. Il passo successivo sarà di indire una assemblea pubblica, dove, tutti insieme e tenendo conto dei risultati espressi via web, prenderemo una decisione.


Buon sondaggio.


venerdì 18 luglio 2014

REGIONALI EMILIA ROMAGNA


 La recente condanna di Errani, le successive dimissioni e l'automatica decadenza della Giunta Regionale hanno accelerato la messa in soffitta del tema della non-ricostruzione che, ormai, sembra confinato a pochi, incontentabili, mai soddisfatti (come dice Vaccari)

E l'esperienza ci insegna che in campagna elettorale non si parlerà certamente di problemi ma dei successi ottenuti; anche se solo presunti.

Per cui … “that's all folks!”, fine del problema terremoto.

A questo punto, anche in virtù delle sollecitazioni ricevute all'indomani delle recenti amministrative da parecchi aderenti al Comitato, ci siamo chiesti se una presentazione di SISMA.12 alle prossime elezioni Regionali potesse effettivamente avere un senso; quantomeno per provare ad avere nell'assemblea regionale qualcuno che sicuramente non lasci cadere la ricostruzione nell'oblio.

Poiché riteniamo che, su questa eventualità e sulle possibili implicazioni, sia fondamentale aprire il dibattito più ampio possibile, e che non potrebbe essere una assemblea lo strumento adatto ad una discussione ed alla conseguente decisione su un tema come questo, abbiamo pensato di proporre, intanto, un sondaggio tra i cittadini che ci seguono su Facebook (ma non solo).

Il sondaggio sarà, ovviamente, anonimo ed anche noi, che analizzeremo i dati, non avremo idea dell'identità di chi risponderà alle domande.

Il sondaggio sarà on-line da lunedì 21 luglio e ci siamo posti un termine indicativo di un paio di settimane per raccogliere le vostre indicazioni; quindi affrettatevi a compilare il questionario :-)

Dopo di che tireremo le somme e organizzeremo una assemblea pubblica in cui prenderemo insieme una decisione e la formalizzeremo


 


giovedì 17 luglio 2014

È davvero così?


Che succede quando il progetto di ristrutturazione di casa tua è stato preso in carico dal MUDE?

Finalmente il tuo tecnico ti ha comunicato che, dopo un tempo che ti è sembrato interminabile, dopo innumerevoli riunioni, speranze, delusioni, incazzature, modifiche dei disegni, è stato schiacciato il fatidico tasto “invio” e la tua pratica è stata accettata dal sistema operativo dedicato, dalla Regione Emilia Romagna, alla ricostruzione post sisma.

Confidenzialmente: il MUDE.


In teoria sei in dirittura d'arrivo perchè


“l'accettazione e la protocollazione della domanda, oppure il motivato rifiuto, devono avvenire entro due giorni lavorativi dal deposito della stessa”
e, comunque,
“il Comune , entro sessanta giorni successivi al deposito della domanda …....... determina il contributo ammissibile, dandone comunicazione al richiedente, all'istituto di credito prescelto e al Commissario Delegato, mediante la procedura informatica a tal fine predisposta dal Commissario.”
Almeno così recitano le Ordinanze emesse dalla Regione; insomma, al massimo altri due mesi (ancora !!) e puoi aprire il cantiere.


Ma è davvero così?

A seguire  una delle testimonianze raccolte…… questa è stata pubblicata sulla nostra pagina FB…….. Altri ci stanno contattando in PVT.......... hanno timore a dichiarare pubblicamente le difficoltà che stanno incontrano, per pudore, spesso perché temono possibili ritorsioni…. Hanno bisogno di condividere, di confrontarsi, a volte semplicemente di uno sfogo…… “da soli” temono di non farcela….

Talvolta il consiglio di chi certe problematiche le ha già vissute può aiutare ………………..

Nel nostro piccolo ci siamo: condividete con noi le vostre esperienze. Su FB o se preferite inviateci una mail a sisma.12@libero.it



“Lavori iniziati il 17.08.2012, finiti da muratori, elettricista, idraulico, pittore, il 1' settembre 2012 hanno lavorato anche di notte. Pagati tutti, perché' allora, non era ancora uscito nulla al riguardo di cosa e come sarebbero e se sarebbero arrivati contributi.
Pratica presentata dal nostro tecnico i primi di febbraio 2013, con un determinato importo, sia in base ai prezzi dei lavori eseguita della regione, ma anche già dalle fatture con bonifico allegato.
Prima risposta molto dopo i famosi e doverosi 60 gg. Che dice la legge 122, importo meno di un terzo.
Contestato verso metà settembre 2013.
Seconda proposta circa la metà.

Riunione in regione verso i primi di novembre spiegato sia da parte loro, sia da parte nostra, il perché' del no. Avevo architetto ed avvocato con me.
23.12.2013 bellissima informazione..... accettato il nostro importo non del tutto, ma molto vicino. Contentissima.
Il nostro tecnico presenta ulteriori documenti a febbraio 2014.
Pratica ferma non si sa il perché', nuova riunione in regione, hanno sbagliato a caricare sulla risposta l'importo, hanno solamente invertito i numeri dell'importo del contributo.
9k pratica riparte 10.04.2014.
Metà giugno chiesto chiarimenti.
Fine giugno hanno risposto che volevano altri documenti.
Inviati immediatamente.
Ieri il nostro tecnico mi informa dicendo......
Se è tutto ok, con le ferie in mezzo, un po' i tempi per analizzare ancora il tutto, forse metà ottobre 2014 dovrebbe arrivare il contributo.
Evviva, ma non siamo a metà ottobre e quindi non esulto molto.
.
Altro che il terremoto pratico che quello non lo potremo mai dimenticare,
Ma e' più devastante il terremoto burocratico e delle persone che non sanno cosa abbiamo provato.
Ma forse ce la faremo.


martedì 15 luglio 2014

ALTRO,  non rappresentanza e rispetto dei cittadini 


Quale fosse il pensiero dell'attuale presidente del consiglio, rispetto alla possibilità (capacità) decisionale dei cittadini italiani, era già evidente con le proposte di riforma elettorale che tolgono sempre più possibilità di scelta ai cittadini aumentando, nel contempo, la discrezionalità degli apparati dei partiti.
Questa sua ultima uscita sui “comitatini” ha dissipato, ammesso ancora ci fossero, gli ultimi dubbi. (che siano della Basilicata, Emiliani o della Valle d'Aosta poco importa)
Per questo sistema politico possiamo solo scegliere come applaudire.
Probabilmente ci sarà bisogno di lanciare dei segnali più chiari rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi.

Di Sandro Romagnoli


«È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini».

Link http://www.ilquotidianodellabasilicata.it/news/politica/727624/-Non-estraiamo-in-Basilicata-.html




mercoledì 9 luglio 2014

Dimissioni #Errani.... e ora?


I politici passano, i problemi della Bassa restano (atto secondo),

Le dimissioni del Presidente Errani, a seguito della condanna in appello per la vicenda Terremerse, hanno monopolizzato i discorsi di ieri sera. Almeno fino alla sconfitta del Brasile.

Prendiamo atto di queste dimissioni per quello che sono: un fatto dovuto in presenza di una condanna della magistratura. La più o meno accorata richiesta del ritiro delle stesse, espressa da una variegata serie di politici, ci sembra, francamente, inopportuna.

Per il resto... avete presenti le rane di Galvani?

Nella Bassa, a questo punto, siamo nella medesima situazione: in balia di un sistema acefalo che continuerà a non-funzionare ma, allo stesso tempo, si muoverà autonomamente subendo gli stimoli delle disfunzioni, le interpretazioni personali ed i disservizi dei vari uffici tecnici comunali ma senza una guida politica; anche perchè, venuti a mancare i due principali artefici del sistema delle ordinanze ed ignorando tutti gli altri la vicenda nel suo insieme, non vediamo chi potrebbe essere incaricato di quel ruolo senza farci perdere tanto altro tempo prezioso.

Insomma: Allegria!


domenica 6 luglio 2014

Chiusura MAP...... Tutt'altro che questione risolta

Rispetto alla annunciata chiusura dei MAP.
Se ne parla da un po' alimentando un dibattito sui proclami (ma con la non-ricostruzione ci siamo abituati) e , quel che è peggio, le paure di chi nei MAP, giocoforza, deve starci perchè non ha altro posto dove andare.
Diciamo subito che, secondo noi, è giusto che i MAP vengano chiusi, perchè non è una scatola di plastica e cartongesso ciò che noi di SISMA.12 intendiamo per Ricostruzione, e diamo per acquisito che nessuno sarà buttato in strada senza che prima sia stata fornita una soluzione possibile perchè, altrimenti, saremo lì, in tanti, ad impedire che ciò accada.
Quello che ci chiediamo è: perchè ora?
Cosa sarebbe cambiato per considerare realizzabile oggi la promessa fatta da Errani all'indomani del sisma (“qui nessuno finirà nei container”) ?
I Comuni in questi due anni si son dotati di case popolari in numero sufficiente ad accogliere, pur se temporaneamente, anche i terremotati che ne avessero bisogno?E se, dal punto di vista della ricettività, non è cambiato nulla, cosa fa credere, a Bologna, che quei proprietari di alloggi sfitti che non li avevano concessi in locazione ai terremotati, all'indomani del sisma, li concederanno oggi?
Oppure questo vuol dire che, per la Regione, i Sindaci, a suo tempo, non sono stati abbastanza convincenti (non se la son sentita di requisire gli alloggi sfitti) e questa mancanza di decisione ci ha fatto buttare letteralmente nel cesso i soldi pubblici serviti per i MAP?





Davvero?

Probabilmente l'unica risposta plausibile la troveremo leggendo tra le righe delle ord 32 e 33.





Comitato SISMA.12
incontentabile e anche un po' perplesso 


sabato 28 giugno 2014

Oltre che terremotati....


Le dichiarazioni di Vaccari, riportate dal Carlino, non meritavano che di essere liquidate con una battuta, tanto becere ed offensive risultavano a chi ha avuto la sfortuna di essere toccato da uno o più degli eventi calamitosi che, nella Bassa, abbiamo dovuto subire.
Altra cosa è la dichiarazione, decisamente più meditata, riportata sul sito del pd di Modena, perchè ci fornisce l'impostazione del senatore Vaccari rispetto alle problematiche della Bassa e di chi vi abita.
Caro senatore, vorrei farle notare che se noi, pochi detrattori, dovessimo parlare solo per minimizzare ogni risultato da voi ottenuto, saremmo condannati ad un silenzio perenne.
E che poi questi risultati siano "apprezzabili" abbia la bontà di lasciarlo decidere ai cittadini.
Comunque, come dovrebbe aver capito, noi non critichiamo il fatto che lei ed i suoi colleghi siate riusciti ad ottenere molto poco per questo territorio, in confronto ai danni subiti.
Se non si è sufficientemente forti per sostenere le proprie richieste ci sta che si possa perdere.
La critica, di merito e, soprattutto, di metodo, è rivolta al fatto che vogliate far passare una mezza sconfitta per una splendida vittoria; e per due motivi:
- il primo, pratico, perchè la appagante condizione del “vincitore” non è una premessa valida per provare ad ottenere quello che ci spetta (un po' come la favola che “gli emiliani ce la fanno da soli” alla fine s'è rivelata un boomerang e, come ci avete raccontato più volte, gli stessi vostri colleghi sono ormai convinti che qui da noi è ormai tutto risolto)
- il secondo perchè, la pervicacia con la quale continuate a volerci far passare da cretini è vagamente irritante, specie se attuata da chi dovrebbe tutelare i nostri interessi, e non giustificata neppure dal clamoroso risultato elettorale riportato dai sindaci del vostro partito.




sabato 21 giugno 2014

 Buchi, scosse e prospettive


Proviamo ad essere un po' meno politically correct.

Allora: qui il metano lo vogliono estrarre, e anche farci il deposito.
Meglio se poi, il business, lo faranno degli “amici”, invece che gente ignota venuta da chissà dove.
E non gliene frega una cippa della cautela, tanto avranno sempre la scusa che una correlazione diretta tra attività di perforazione e attività sismica non è dimostrabile.
E poi... le catastrofi naturali sono un po' come le guerre: alla fine tanti rimangono col culo per terra ma c'è sempre qualcuno che ci guadagna. C'est la vie.
Insomma: il problema del terremoto e delle sue conseguenze non è il loro.
L'unica cosa che possono temere è una ricaduta rispetto ad un eventuale calo dei consensi; e le ultime amministrative hanno dimostrato chiaramente che questo è l'ultimo dei loro problemi.
Quindi andranno avanti, nei loro intenti, dritti come una palla di fucile.
A noi, semplici cittadini, non resta che decidere seriamente cosa voler fare da grandi e, magari, deciderlo in fretta.

giovedì 19 giugno 2014

Quale filosofia dietro l'impianto operativo?

Una legge che regolamenti le fasi seguenti ad una calamità naturale è oggi evocata da più parti e, tra queste, dal Presidente Errani, la cui intenzione, o meglio, la cui aspirazione, è adottare la normativa che oggi regolamenta la ricostruzione nel post terremoto in Emilia e trasformarla in legge dello Stato.
Ecco: questa prospettiva è decisamente preoccupante.
Non tanto per la farraginosità, che ben conosciamo, del complesso di norme che ha fatto si che ancora oggi solo una piccolissima parte dei terremotati abbia potuto completare la ricostruzione della propria abitazione, la metà degli aventi diritto al contributo abbia solo dichiarato di essere intenzionata a ricostruire la propria casa (la famosa prenotazione) ed un altro dieci per cento non abbia fatto neppure questo, rimanendo di fatto escluso dal contributo.
Le norme, i coefficienti o le percentuali, ci fosse la volontà politica, potrebbero essere modificati; anche se ciò richiederebbe talmente tanto tempo che sarebbe certamente più semplice ripartire con un progetto ex novo.
Quello che preoccupa è la filosofia che costituisce la base di tutto l'impianto normativo.
Una filosofia che si discosta solo formalmente dal mai abbastanza vituperato DL 59 del Governo Monti; quello, per intenderci, che in caso di calamità naturali, avrebbe voluto che il cittadino fosse abbandonato dallo Stato e lasciato in balia del “libero mercato” assicurativo.
Una filosofia secondo la quale i cittadini potrebbero approfittare indebitamente di una parte del contributo a loro dovuto e, per evitare ciò, si è impostato un sistema di controlli preventivi che ha di fatto bloccato la ricostruzione e, con essa, la rinascita di questo territorio.

Ecco: sarebbe bene che, nella legge nazionale, questa aprioristica presunzione di colpa del cittadino, proposta da una classe politica nel suo complesso totalmente delegittimata (basti pensare ai recentissimi scandali di EXPO, del MOSE o della ricostruzione dell'Aquila) dovrebbe scomparire, lasciando il posto ad un insieme di regole certe e chiare volte a favorire la ricostruzione, la rinascita dei territori colpiti e che tengano conto dei diritti dei cittadini e non soltanto di opachi calcoli ragionieristici.
Ma, come dicevamo prima, per fare questo occorrerebbe sensibilità ai diritti dei cittadini, capacità di mettere in discussione le proprie decisioni, lungimiranza ed, anche, un po' di umiltà.
Probabilmente è chiedere troppo.

--


Work in progress..... Chi manca?

Stamattina (19 giugno) s'è tenuto a Modena un incontro (convegno o workshop, chiamatelo come credete faccia più figo) sulle problematiche poste dal sisma del maggio 2012 che, di fatto, per le specificità del territorio coinvolto, è considerabile come il primo terremoto industriale italiano.
I relatori erano ordinari di diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto tributario ( insomma, non esattamente gli ultimi arrivati) e in sala, peraltro non stracolma, c'era gente venuta da Mantova, cioè anche al di fuori dei nostri normali ambiti di contatti.
Si è discusso di come potrebbe essere impostata quella legge sulle calamità naturali che oggi, a parole, tutti i politici reclamano a gran voce; e di come sia necessario approntarla non sotto la spinta emergenziale ma avendo tempo per valutare serenamente i provvedimenti, per ridurre al minimo le incongruenze e gli errori che, poi, ricadrebbero sulle spalle dei cittadini.
Si è parlato di quali canoni potrebbero governare l'erogazione del credito, quali potrebbero essere gli interventi fiscali, congrui e legittimi, per le aree danneggiate da calamità naturali e come potrebbe essere impostato un eventuale regime assicurativo degli immobili che risulti realistico ed attuabile (per intenderci, nulla a che vedere con quello proposto due anni fa da Monti).
Insomma: tutte cose che non riguardano i nostri territori.
E, infatti, in sala c'erano solo un paio di assessori dell'area del cratere a rappresentare la categoria dei politici (cioè quelli che la legge dovrebbero scriverla e applicarla “on field”).
Evidentemente ritengono di esser nati già “imparati” e di poter fare a meno di opinioni, pure autorevoli, differenti.
Il risultato di questa spocchia si legge nei numeri della non-ricostruzione.

mercoledì 11 giugno 2014

Sindrome di Stoccolma o altro?


In questi giorni, neanche fossimo alla vigilia di una nuova tornata elettorale, si sta intensificando una campagna mediatica tesa a celebrare una rinascita che potrà convincere chi è distante, e non solo fisicamente, dalle problematiche innestate, o acuite, dal sisma del 2012 ma suona come uno sberleffo a chi, con questa realtà, ci si deve confrontare quotidianamente.
Allo stesso tempo ci giungono sempre più spesso richieste di chiarimenti (sostegno ?) da parte di cittadini della Bassa su specifiche situazioni, tutte legate al disagio creato dalle normative sulla ricostruzione, e siamo sempre più frequentemente a contatto con gente realmente in difficoltà.

Insomma: a sentire i cittadini non sembra di essere in quello stesso territorio che, solo un paio di settimane fa,  ha votato in massa perché si proseguisse per la strada già tracciata.

Credo che gli psicologi la chiamino “sindrome di Stoccolma”.

Di Sandro Romagnoli


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venerdì 6 giugno 2014

Senza vergogna

“La norma che, tutti insieme, maggioranza e opposizioni, avevamo votato, abbiamo visto si presta a interpretazioni difformi – spiegano i deputati Baruffi e Ghizzoni – per questo, in accordo con i livelli istituzionali e sentite le associazioni di categoria, abbiamo presentato un nuovo emendamento al cosiddetto decreto Modena che lascia aperta la doppia possibilità per il contribuente.”

Apperò! Questa sarebbe l'interpretazione autentica.
Ma non erano le banche a ciurlare nel manico?
Quindi viene promossa la rimodulazione ABI - CDP o, in subordine, i tre anni di sospensione promessi diventano uno.

Complimenti!

giovedì 5 giugno 2014

E se ..........










Archiviate le ricorrenze del secondo anniversario dal sisma del 20 e 29 maggio 2012; ascoltata la relazione della Regione sui successi della ricostruzione post terremoto e superato l'election day con le amministrative che, nella Bassa, han visto il PD far la parte del leone, siamo stati rapidamente catapultati nella nostra terremotata quotidianità.
E dato che siamo finalmente riusciti ad ottenere la sospensione dei mutui sulle case inagibili (anche se ci son voluti oltre cinque mesi e le norme applicative dei vari Istituti di Credito non sono ancora state tutte rese note) è la restituzione del prestito dello Stato, quello fatto per “permetterci” di pagare le tasse intanto che la terra stava ancora tremando, che sta dando da fare.
Non vogliamo fare qui la cronistoria dei contrattempi, delle smentite e delle mezze ammissioni di colpa da parte di chi aveva il compito di scrivere regole chiare (che tanto chiare non si son dimostrate) perchè, ormai, sarebbe veramente avvilente.
Vorremmo, però, condividere un momento di riflessione sul ruolo dei protagonisti di questa vicenda:

- sui politici di stanza a Bologna o a Roma, che hanno trattato questa materia con una colpevole superficialità (se non vogliamo parlare di palese incompetenza) oppure hanno coperto ai propri elettori l'indifferenza, o l'ostilità, del governo rispetto alla soluzione dei nostri problemi;
- sulle banche, che trovato un varco normativo hanno subito pensato a fare il loro mestiere, far soldi, prescindendo dal ragionamento etico che la situazione avrebbe imposto;
- sulle associazioni di categoria, che a volte hanno inscenato mugugli di facciata ma non hanno mai organizzato i propri associati indirizzandoli verso una forma di protesta che potesse rivelarsi “utile”;
- sui sindaci del Cratere, che forti del successo elettorale appena incassato potrebbero tentare un qualcosa di più di un timido balbettio per difendere gli interessi degli abitanti del territorio da loro amministrato;
- su noi cittadini, che, forse, dovremmo smetterla di compiacerci con la favola degli emiliani che ce la fanno da soli (questi due anni hanno dimostrato che gli emiliani hanno dovuto fare da soli, ma è un'altra cosa) rispolverare quegli ideali di solidarietà e comunità che hanno fatto la fortuna di questa terra, e chiedere ad alta voce il rispetto dei nostri diritti.
PS: ci stavamo chiedendo cosa succederebbe se, nell'attesa di una definizione delle norme secondo quella che ci dicono fosse la volontà del legislatore, i cittadini interessati non effettuassero il versamento della prima rata; già perchè questo finanziamento è garantito dalle Stato che è anche il creditore, tramite CDP.
Chissà che non valga la pena di ragionarci...

venerdì 30 maggio 2014

solo un problema di interpretazione?

Abbiamo dovuto attendere a lungo la proroga per la restituzione del prestito che era stato concesso a noi terremotati per pagare subito le tasse.  Poi, i tre anni di dilazione promessi son diventati due.
Adesso, alla vigilia del pagamento di quella che, secondo il primo schema di restituzione, avrebbe dovuto essere la seconda rata, le banche propongono ai propri clienti la negoziazione di una rateizzazione.
Alle perplessità ed allo smarrimento dei diretti interessati i deputati locali del PD rispondono che a questo punto, prossimamente, verrà approntata l'interpretazione autentica della norma.
Dato che il tempo impiegato per scrivere questo provvedimento non è stato brevissimo viene da chiederci se non fosse stato più logico provare a scriverlo in maniera chiara da subito, senza dover incorrere in questo ennesimo contrattempo, e dover essere sottoposti ad altri giorni di incertezza e di preoccupazioni.
Ma noi siamo gente normale, mica deputati.


http://www.manuelaghizzoni.it/2014/05/30/proroga-tasse-parlamentari-pronti-allinterpretazione-autentica/