lunedì 24 giugno 2013

UNA ENORME OCCASIONE SPRECATA



Il Terremoto è stato un disastro enorme, ha lasciato molti danni agli edifici e ha colpito ognuno di noi nella nostra vita, inutile dirlo; ma dal fondo si risale, si riparte rimboccandoci le maniche e cercando di trasformare un evento così tragico in una nuova opportunità.

Un esempio lo si è avuto in Umbria e nelle Marche dove grazie ai contributi si è ricostruito in un modo diverso, nuovo che ha dato uno slancio, anche economico, a tutto il territorio mentre invece qua in Emilia si cerca di raschiare il fondo del barile e ognuno si arrangia come può pur di farsi bastare i soldi della cambiale Errani.
In campagna elettorale veniamo bombardati da termini come eco, bioedilizia, green economy o risparmio energetico, ma poi, alla prova dei fatti, tutte queste rimangono solo parole in quanto manca il coraggio di osare e la volontà di cambiare perché l’unica parola che sembra trasformarsi in realtà è “risparmiare”.
Con queste ordinanze è impossibile ripensare la nostra abitazione con sistemi moderni che darebbero beneficio a tutto il territorio e, a meno ché non si tirino fuori i soldi, bisogna usare gli stessi materiali che si usavano 50, 100 o 200 anni fa perché semplicemente costano meno.
E così i tecnici si scervellano per trovare la soluzione che ti faccia stare dentro ai parametri regionali, togliendo qualche particolare o usando materiali più scadenti, tanto da sembrare maghi più che professionisti preparati.
E lo stesso discorso si ripete pure per l’antisismica, caratteristica essenziale per le inagibilità di classe E, che aumenta del 10%-20% il costo dei lavori ed allora “l’ultima moda” che imperversa per il cratere è cercare di farsi passare in classe B o C in modo da non essere vincolati a certi parametri.
Che equivale ad un territorio chiaramente sismico ricostruito in maniera vecchia e non sicura ma in questo modo a Roma avranno risparmiato qualche soldo e al terremotato, che ha sempre la calcolatrice in mano, non rimarrà altra soluzione che dormire in edifici non sicuri.

Una enorme opportunità, dopo il disastro, che stiamo buttando via per cecità, per uno scellerato atteggiamento che continua a difendere sempre certi interessi trincerandosi dietro alla solita frase “eh, ma non ci sono i soldi” quando per trovare i soldi basterebbe avere la volontà di farlo riducendo un qualche spreco o abbandonando progetti inutili o non prioritari. E mentre i cittadini dal basso si informano e si immaginano paesi rinnovati,  la politica ci ripropone sempre e solo un unico modello di ……………. sviluppo.

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