venerdì 7 dicembre 2012

IL NOSTRO SANGUE, LA NOSTRA VITA




Mentre l’intero Paese piange stritolato dal morso di una terribile  crisi economico-finanziaria, una piccola parte di esso deve  fare i conti anche con la devastazione provocata da un fortissimo terremoto.
Una terra duramente colpita dalle forze della natura e beffardamente umiliata da uno Stato tanto ingrato quanto ingordo. Un brillante distretto produttivo, caratterizzato da una miriade di prodotti d’eccellenza mondiale, ora in evidente stato di difficoltà per essere stato flagellato da un violentissimo sisma, che verrà ugualmente vessato dallo Stato.
Ancor prima che alle nostre famiglie ed alle nostre imprese venga offerto una qualsiasi forma di aiuto, lo Stato pretende da noi il pagamento delle imposte.
Uno Stato sprecone ed inefficiente, crudele esattore, che non intende sentire ragioni.
Uno Stato vigliacco, pronto a sacrificare i propri figli, nel nome di incomprensibili architetture finanziarie.
Un atteggiamento vergognoso reso ancora più insopportabile dalla meschinità dell’agire politico che prima ha concertato di sminuire l’evento tellurico per allontanare la soglia di intervento emergenziale e successivamente ha adottato una linea d’aiuto fatta di vane promesse e poco più.
Una perfetta macchina della menzogna, pilotata da un governatore capo della conferenza stato-regioni e commissario straordinario per il terremoto che ha avuto il solo vero  compito di “gestire” i “propri” sindaci, impedendo che gli stessi avanzassero giuste pretese a favore dei propri territori colpiti.
Una perversa strategia politica fondata su di un pericoloso ed artificioso “pensiero unico” dei primi cittadini. Così è stata stroncata sul nascere la richiesta di assoluto buon senso avanzata dal sindaco Ferrioli di Finale Emilia, tesa alla creazione di una free tax area, ossia di un territorio dove le risorse incamerate dal fisco sarebbero dovute restare ad esclusivo beneficio della collettività.
Una fatale sudditanza psicologica, quella dei Sindaci nei confronti del Commissario, che rischia di creare un danno maggiore di quello causato dal terremoto.
Un’intera classe politica che ha dimenticato in modo criminale le imprese del territorio, prima negando loro un rapido aiuto alla ripresa produttiva e successivamente lasciandole sfornite di strumenti per essere favorite nella ricostruzione del loro stesso territorio. Un pericoloso drenaggio di risorse, non controbilanciato dal credito bancario, che rischia seriamente di sterilizzare un prezioso tessuto economico fatto di piccole e medie imprese.
Le nostre famiglie e le nostre attività produttive  rischiano di non reggere a questo nuovo salasso annunciato, previsto con le prossime scadenze fiscali di dicembre 2012, artificiosamente prorogabili con esposizione bancaria a giugno 2013, ossia passate le elezioni politiche. Lo Stato prima ci impoverisce, poi ci trova un socio di capitali che ci stringerà il cappio al collo prima per condurci, poi per strangolarci definitivamente!!!!
Se i Sindaci dell’Unione non avranno il coraggio di battere forte i pugni sul tavolo delle istituzioni regionali e statali, chiedendo che siano messe in campo misure concrete e straordinarie di sostegno  della nostra gente,  si arriverà al paradosso: prima degli aiuti, lo Stato ci invierà Equitalia!!!!
Ai nostri primi cittadini, dunque, chiediamo più coraggio, cioè di essere meno pecore e più lupi, di anteporre il bene dei cittadini al bene del Partito, ora certamente più orientato verso agli interessi della Regione e del Governo, piuttosto che al bene del nostro territorio.
Non c’è nulla di sovversivo nell’opporsi ad uno Stato vampiro che non riesce a rinunciare alle ultime gocce di sangue di una parte di popolazione che, con il proprio talento e la propria laboriosità, ha sempre trainato l’economia nazionale.
Siamo in un evidente stato di democrazia sospesa, governati da  tecnici non eletti, ma scelti da politici incapaci, professori attenti ai numeri più che alle persone, freddi calcolatori avulsi dalla realtà e dal territorio.
Noi siamo diversi; nelle cose che facciamo mettiamo l’anima; la nostra ricchezza è uno spirito pulsante, geniale e non necessariamente perfetto; per questo unico ed inimitabile.
Un distretto  depositario dell’unico antidoto dimostratosi capace di vincere la crisi globale dei mercati. Lasciateci vivere. Solo  IL NOSTRO CUORE E LA NOSTRA PASSIONE aiuteranno l’Italia a  rinascere!!!!!!

Francesco  Mantovani, tratto dal periodico dell'amico di battaglia Dr. Sandro Pomiato,
"Il nuovo osservatore civico  possidiese".


1 commento:

  1. Smettiamola di pagare almeno l'IMU, così a questo stato schifoso mancherà un bel sostegno. Potremo sempre pagarla dopo qualche mese, prima che equitalia ci pignori o sequestri la casa. Intanto sarà un bel segno di guerra economica. In ogni caso l'IMU non serve a colmare il debito pubblico, ma solo a dare altri soldi da rubarci a chi già ci deruba da decenni. Basta piangere e disperarci, facciamo qualcosa di concreto.

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